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Anche le bustine del tè contengono microplastiche!

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Data di pubblicazione: 16-06-2025 |

Tempo di lettura: 2 min

Anche le bustine del tè contengono microplastiche

Una vera tempesta in una tazza di tè…

È quella scatenata dai risultati di un articolo pubblicato da un'università canadese su Environmental science and Technology. 

Una singola tazza ottenuta intingendo un sacchetto di tè può contenere miliardi di particelle di microplastica che a contatto con acqua a 95 gradi si sciolgono. I dati riferiscono che non meno di 11,6 miliardi di particelle microplastiche e 3,1 miliardi di nanoplastiche sono l'enorme quantità che ogni singola bustina rilascia durante l'infusione.
Si tratta di particelle delle dimensioni di un granello di polvere o di polline che comunque in una tazza non arrivano a superare 16 microgrammi di plastica, ciononostante si tratta della concentrazione più elevata trovata finora in un alimento.
Si è dimostrato che esse possono entrare nelle cellule uccidendo soprattutto quelle del sistema immunitario.
Gli esperimenti dimostrano inoltre che tali particelle vengono assorbite anche dalle cellule intestinali entrando persino nel nucleo dove risiede il materiale genetico.
Non solo, esse  penetrano  nel flusso sanguigno e nel sistema linfatico.
Le bustine di tè più "tossiche" sono quelle pressate, ovvero termosaldate, quelle rettangolari, quadrate o circolari con bordi accartocciati o pressati su tutti i lati. Gli strati di carta sono stati sigillati insieme con la plastica che di solito è polipropilene.
Ci sono inoltre le famose bustine a forma piramidale, di seta, ma che in realtà sono fatte anch'esse di plastica, di nylon o di plastica di origine vegetale. 

Si potrebbe pensare che tale plastica vada bene, che sia naturale, ma purtroppo non lo è.
Abbiamo poi bustine chiuse mediante piegatura e cucitura o pinzatura anziché mediante termosaldatura, ciò significa che la carta da filtro utilizzata per produrle contiene fibre di polimeri di plastica. In più molti produttori scelgono di rinforzare la carta con fibre di polipropilene e epicloridina per ottenere una migliore resistenza allo smembramento in acqua ad alte temperature.
 

Un metodo facile, intuitivo ed empirico per vedere di che tipo di materiale è fatta la vostra bustina è bruciarla. Il risultato sarà sorprendente: invece di ridursi in cenere come farebbe un materiale naturale, la reazione mostra chiaramente la presenza di plastica.
 

Ma, allora, come scegliere quelle meno nocive? 

Controllando che il materiale delle bustine sia al cento per cento realizzato con carta naturale senza sigillature in plastica, evitando quelle trasparenti o in nylon leggendo sempre le etichette e scegliendo brand sostenibili.
Ma, come insegnano in Oriente, il tè migliore è l'infuso di sole foglie sfuse acquistabili qui in Occidente più in erboristeria che nei supermercati.
 

Ricordando che l'invisibile prima o poi diventa visibile e patologico suggeriamo di munirvi di passino o teiere atte a trattenere le foglie secche di questa "bibita" che, al naturale, ha moltissime proprietà benefiche per l'organismo.