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Tonno in scatola condito al mercurio

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Data di pubblicazione: 17-06-2025 |

Tempo di lettura: 3 min

Tonno in scatola condito al mercurio

Grazie alla sua convenienza, praticità, conservazione e velocità nella preparazione, il consumo di tonno in scatola è da sempre un must di chi vuole prepararsi un piatto veloce…ma è davvero sicuro?


Solo in Italia se ne vendono oltre 100 milioni all' anno.
Non parleremo oggi di sostanze contenute nelle lattine come il bisfenolo A, né se è meglio in salamoia o sott'olio, né parleremo del troppo sale o dei deleteri conservanti, ma ci soffermeremo su di un metallo pesante troppo spesso ingurgitato non solo tramite tale pesce…
Il tonno in scatola ma anche lo sgombro e altri pesci in vendita nei supermercati possono contenere quantità pericolosamente elevate di mercurio.  

Anzi, possiamo dire che il tonno in scatola rappresenta la più comune fonte di mercurio per il nostro organismo.


Il mercurio arriva nel mare a causa di vari tipi di attività produttive ed inoltre negli oceani è anche un prodotto della decomposizione del carbonio organico naturale. Quando il mercurio entra nell'acqua i microrganismi lo trasformano nella sua forma più tossica chiamata metil-mercurio che si accumula nella carne del pesce che mangiamo; più grande è il pesce e più pesci mangia nell' arco della sua vita, più mercurio mangeremo noi. 

Il tonno può raggiungere le concentrazioni più elevate di metil-mercurio perché è un pesce predatore che si trova in cima alla catena alimentare e vivendo anche fino a 40 anni è tra i pesci più intossicati. La situazione è aggravata dal processo industriale di disidratazione delle sue carni necessaria per la conservazione che non fa altro che concentrare il mercurio: un tonno fresco raggiunge 1 milligrammo per kg mentre una volta messo in scatolato può arrivare fino a 2,7 mg/ kg.
Tale sostanza crea danni irreparabili al sistema nervoso centrale e favorisce le malattie cardiache. 

Questa sostanza invade il nostro organismo ed entrando facilmente nel circolo sanguigno penetra nella placenta arrivando fino alle ghiandole mammarie contaminando anche il latte materno.
Feti, neonati e bambini sono tra i più vulnerabili e sensibili ai suoi effetti avversi che creano disturbi della vista, dell'udito e della parola rappresentando un serio rischio per lo sviluppo neurologico.
Il mercurio è incluso nell'elenco dell'Organizzazione Mondiale della Sanità delle 10 sostanze chimiche più preoccupati per la salute pubblica mondiale. Giusto per capirci si trova allo stesso livello dell'amianto e dell'arsenico.
Purtroppo, come è stato dimostrato da vari studi, più di una scatoletta su due supera il limite massimo di mercurio stabilito dalle norme europee…
 

Quindi, è vietato mangiare tonno? 

 

Forse al solito la chiave è la moderazione e la consapevolezza delle fasce di rischio: mangiare due o tre porzioni settimanali per adulti sani ma non esagerare, anzi optare per pesci più piccoli e magari freschi. 

 

Per donne in gravidanza, bambini sotto i 12 anni e anziani è consigliato assumere Omega 3 tramite altri cibi e lasciare sugli scaffali questi scarti di scarsi alimenti pelagici.